Trasformare la propria Passione in Professione potrebbe sicuramente essere la ricetta della soddisfazione personale. Uno dei più grandi esempi di quanto detto è senza dubbio il Personal Trainer (figura che ha frequentato un corso Personal Trainer, la figura di maggior prestigio e dinamicità del mondo del fitness).
Ma come si diventa Personal Trainer, come e quanto è articolata la strada per affermarsi nel mercato del fitness?
Il primo passo è ricercare una profonda consapevolezza. Per fare questo mestiere la formazione e l’esperienza non saranno mai abbastanza, nel mondo dell’allenamento la scienza e la ricerca sposano spesso l’inventiva ed il carisma del conducente dando vita a proposte uniche ed innovative.
Dall’altra parte della medaglia però, abbiamo testimonianze di quanto dura sia farcela in un contesto come il fitness, analizziamo quindi 5 di quelli che potrebbero essere i passaggi giusti o gli errori da evitare per diventare un Personal Trainer di successo:
Seleziona al meglio la qualità della Formazione come Personal Trainer
Lo Studio crea le basi solide, scegliere correttamente il bacino dal quale prendere le informazioni sarà la miscela che useremo per costruire le fondamenta. Tra tutte le scuole di formazione bisogna assolutamente scegliere chi offre la maggior qualità possibile.
Qualità traducibile in aspetti come:
- Certificazione rilasciata: per lavorare in sicurezza, bisogna assicurarsi che il corso che frequenteremo ci dia una certificazione ufficiale riconosciuta dal CONI. Quindi diffidiamo da scuole che non propongono un tesseramento a federazioni o enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI. Ovviamente bisogna ricordare di tenere sottocchio le scadenze e rinnovare nei tempi i tesseramenti ufficiali per poter lavorare (anche per una questione assicurativa).
- Contenuti Didattici Teorici e Pratici: Il mestiere del Trainer ha una fortissima componente pratica sotto una solida base teorica, quando si sceglie un corso per diventare Personal Trainer bisogna indagare ed accertarsi di avere entrambe le componenti. Consiglio vivamente di leggere affondo i programmi e ricercare una scrupolosa attenzione che vengano rispettati.
- Formatori: non bisogna mai accontentarsi del primo che capita, è fondamentale informarsi con scrupolo su chi saranno i formatori e sui loro Curriculum.
Cerca le giuste collaborazioni
Oltre al programma di studio è fondamentale instaurare relazioni solide con chi nel mondo del fitness è già una conferma.
Come detto prima, insieme alla conoscenza appresa dai libri è necessaria l’esperienza sul posto, quindi inizialmente è importante non demoralizzarsi e vivere al meglio ogni ora passata all’interno di circoli sportivi e palestre. Che si tratti di tirocinio, assistenza o una sorta di tutto fare bisogna tenere duro e fare tesoro di ogni singola informazione che si riesce ad immagazzinare.
Qualora si abbia la fortuna di poter fare una scelta sulle prime collaborazioni consiglio di differenziarle il più possibile, ovvero riuscire a comprendere le dinamiche di diversi tipi di centri: Studi Personal, Palestre di quartiere, centri fitness, multinazionali.
I contatti sono il segreto
Un classico errore che limita le possibilità di affermarsi nel mondo del fitness come professionista è quello di non sfruttare quasi il 90% della possibile clientela.
Un Personal Trainer fin dalle prime esperienze dovrà riuscire a guardarsi intorno e comprendere qual è la reale portata del proprio servizio.
Un trainer di fitness o di lezioni individuali che sia, ha come obiettivo quello di soddisfare i propri allievi per fidelizzarli ma soprattutto trovare ed arricchire il più possibile il proprio pacchetto clienti.
Per far questo fin da subito si consiglia di aumentare il più possibile il bagaglio dei contatti; limitarsi ad investire su un solo social o ancora peggio attendere che i contatti da conoscere entrino dalla porta di ingresso della palestra sarebbe come guidare un’auto sportiva solo in prima marcia.
Quindi è fondamentale ragionare su quanti possibili clienti potremmo avere se oltre ad accogliere i contatti “regalati” ce li andassimo a cercare:
- Web: sfruttare con successo il mondo dei social e dei siti internet ci mette davanti ad un numero inimmaginabile di possibili clienti. Per gestire al meglio questo spazio, si consiglia ovviamente di affidarsi a professionisti del settore.
- Referral: in Italiano sarebbe il Rinvio, più semplicemente il passaparola Questo può essere autonomo dei vostri allievi che parleranno bene di voi e inviteranno amici o parenti a partecipare alle vostre lezioni. Oppure può diventare una routine di lavoro e potrebbe essere il trainer stesso a chiedere dei nuovi contatti (senza essere invadenti). Se si applica del metodo ed il trainer ha delle buone Skills di Comunicazione si possono ottenere degli ottimi numeri.
- Collaborazioni multidisciplinari: è innegabile che ogni trainer abbia una disciplina preferita e che riesca meglio, ma questo spesso targettizza anche i possibili clienti. Organizzare delle collaborazioni con colleghi che sono specializzati in altre discipline può creare un ottimo incrocio dei contatti e stimolare la curiosità di allievi e Trainer.
- Aumenta il perimetro: l’attività fisica è riconosciuta come terapia e strumento del benessere, con un po’ di impegno sarà semplice trovare società limitrofe alla palestra che abbiano interesse ad una sinergica collaborazione.
Time Management
La gestione della Propria Agenda è una delle abilità principali di un Trainer.
Riuscire a ottimizzare i tempi ed evitare i fastidiosi buchi o i dispendiosi spostamenti fa da guardrail alla strada per il successo nel mondo del fitness.
Un buon Personal Trainer ricerca e studia gli strumenti giusti che gli permettono di tenere sottocchio il proprio quotidiano lavorativo in modo da prefissare e raggiungere obiettivi a medio e lungo termine.
La corretta gestione del tempo inoltre, ha lo scopo di trovare il giusto equilibrio tra le ore produttive (lavoro) e quelle non produttive (tempo libero – bisogni) in modo di garantirti stabilità economica e qualità della vita.
Supervisione Dati
Fare il Trainer è un lavoro fantastico, ma questo non vuol dire che non ci siano dei lati “noiosi”. Più volte in questo post abbiamo parlato di consapevolezza, questa parte dalla visione del proprio operato e dall’analisi dei propri dati. Compilare report, analizzare giornalmente i tassi di fidelizzazione o di gradimento, monitorare la quantità di contatti che si riesce ad acquisire, calcolare le percentuali di successo delle proposte fatte, è tutto un faticoso m indispensabile lavoro se si vuole avere una reale idea dell’operato ed intervenire per il continuo miglioramento.