L’estate appena finita per me non è stata solo una vacanza: vi racconto perché e come sto seguendo un percorso di crescita personale.
Da sempre mi interesso al tema della crescita personale, perché penso che lavorare su sé stessi sia fondamentale. Per me non avrebbe senso vivere le giornate come vengono, lasciarmi trasportare dagli impegni e “vedere come va”. Per me il senso esiste se c’è un percorso.
Ho iniziato il mio percorso di crescita personale più o meno da quando ho iniziato a interessarmi di meditazione e yoga. Come penso sia abbastanza comune non ho deciso di seguire questa strada coscientemente, ma è stato qualcosa di naturale e spontaneo. Ho capito che volevo migliorarmi, che volevo conoscermi, avere più consapevolezza.
Negli anni ho scoperto che meditazione, yoga e ascolto e crescita per me sono pilastri, non potrei più farne a meno. Durante questo percorso son successe tante cose che mi hanno aiutato a definire chi voglio essere e come voglio vivere e penso che ne accadranno ancora molte. Anzi, in realtà ora “me le sto cercando”, sono attivamente ricettiva e in attesa.
Nell’attesa però ci sto scomoda, quindi ho deciso di intraprendere un vero e proprio percorso di crescita personale di 40 giorni, con degli obiettivi definiti e pratici.
Il punto di partenza del mio percorso di crescita personale
Prima di cominciare mi ero posta un obiettivo a priori, ossia quello di meditare 10 minuti appena sveglia ogni mattina. E’ qualcosa che mi sono promessa da anni ma che non ho mai fatto perché per me il sonno è sacro e spostare la sveglia mi pesa da matti. Ma 10 minuti sono affrontabili e ho capito che posso fare questo sforzo.
Durante il mio primo percorso di crescita personale, durato 40 giorni, ho conosciuto più a fondo me stessa ponendomi domande ben chiare e realistiche e rispondendo alla vecchia maniera, carta e penna. Il punto di partenza dev’essere per forza la conoscenza di noi stessi, ma senza giudizi.
Quali sono stati i cambiamenti
Nel corso di questi 40 giorni ho avuto dei veri e propri compiti da portare avanti, e quasi ogni giorno ho dovuto lavorare su me stessa facendomi tante domande e provando a fare cose concrete in base alle mie risposte a quelle domande.
A livello pratico e generale, le cose che più hanno avuto un peso nella mia svolta personale sono state:
- definizione di me stessa: quali sono i miei lati positivi e negativi, i valori positivi e negativi (i valori negativi sono quelli da cui fuggi), obiettivi di breve, medio e lungo termine allineati con i miei valori. Ho fatto una distinzione tra valori-fine e valori-mezzi (i primi sono quelli a cui aspiri, i secondi quelli che ti consentono di arrivare ai primi – spesso li confondiamo!!)
- identificazione delle abitudini che voglio seguire e organizzazione del mio tempo con la matrice di Eisenhower (ve ne parlerò, prometto!)
- disattivazione notifiche nel telefono
- decluttering e cancellazione app poco usate (se non la usi almeno una volta ogni due settimane la puoi cancellare)
- digital detox
- minimalismo esistenziale e minimalismo digitale
Questi sono stati i passi più importanti che ho fatto, insieme a tanti altri. Quindi, da un lato ho lavorato sulla mia interiorità e dall’altro su qualcosa di più concreto. Lo scopo ovviamente non è un lavoro una tantum, ma continuativo. Una delle cose che mi ha colpito di più è stato che spesso i compiti che mi arrivavano erano esattamente in linea con quello che sentivo, come se davvero tutto arrivasse nel momento in cui doveva arrivare.
Digital detox e Minimalismo digitale
Voglio soffermarmi su Digital Detox e Minimalismo Digitale perché diverse persone mi hanno chiesto com’è andata e come mai non sono più attiva come prima.
Ho approfittato delle vacanze estive per riuscire a fare una cosa disruptive: ho spento il telefono (lasciandolo proprio a casa) per 4 giorni. Com’è stato? Molto più facile del previsto, molto più bello del previsto e liberatorio. Mi sono accorta che il telefono è sicuramente molto utile a livello organizzativo, ma per molti altri aspetti è solo abitudine. E’ vero è comodo sotto tanti aspetti e ad oggi non riuscirei a farne a meno nel lungo periodo, ma per 4 giorni si sopravvive benissimo.
Mi è piaciuto non avere nessuna distrazione, non dovermi preoccupare di dov’è e cosa mi è arrivato. Mi son sentita davvero in vacanza e con un peso in meno. Essendo costantemente con altre persone non ho avuto difficoltà a livello pratico e restavo comunque reperibile per urgenze.
Questi 4 giorni mi hanno distaccato completamente da alcuni usi che ne facevo (per me ormai era un prolungamento del mio braccio) e mi sono disabituata ad averlo sempre dietro, tant’è che ad ora mi capita di non avere idea di dove sia e di dimenticarmi di guardarlo per ORE! Ed è bellissimo così.
Per questo quindi ho associato al detox temporaneo un minimalismo digitale prolungato: il telefono lo uso ma solo quando mi serve. Non mi serve più per intrattenermi, perché preferisco chiacchierare con qualcuno, leggere, meditare o altro.
A cosa ha portato quest’esperienza
Grazie a questo percorso ho scoperto che ho molto più tempo e molte più possibilità concrete di dedicarmi alle mie passioni. Ho capito che anche solo 15 minuti possono essere utili a portare avanti tantissime idee e progetti, a spendere tempo di qualità su qualcosa che mi fa stare bene.
Ho ritrovato il piacere di dedicarmi interamente alla persona che ho davanti, al posto in cui sono e a quello che sto facendo. Ho imparato a portare consapevolezza e presenza in tutto quello che faccio.
Ora apprezzo molto di più una chiacchierata con qualcuno e sono molto più aperta con gli altri. Non spreco energie mentali a pensare a una “me” diversa da quello che sono, perché mi accetto al 100% e so quali sono i miei valori, so dove voglio arrivare e studio continuamente come farlo.
Cosa succede dopo
Quello che succede dopo in realtà è molto più scontato di quello che ci si aspetti. Quando ho iniziato questo percorso di crescita personale non avevo idea di cosa mi avrebbe atteso ma ero aperta al cambiamento. Ora che ho finito il percorso ho introdotto nella mia vita alcune abitudini in più e mi sento ripulita da abitudini vecchie che rubavano il mio tempo e le mie energie. Il dopo non può che seguire il durante.
Avendo fatto chiarezza nella mia mente su tanti aspetti della mia vita sono naturalmente spinta a continuare a vivere come ho fatto questi 40 giorni: profondo ascolto interiore, onestà con me stessa e distacco da tutto ciò che non va incontro ai miei obiettivi personali. Vivo in base a quelle che sono le mie intenzioni, a quello che sento e sopratutto a quello che voglio. La cosa più impattante di tutte è stato il cambiamento del mio tempo: dedico il mio tempo a uno scopo allineato ai miei obiettivi, mentre prima lo sprecavo di continuo con attività futili e prive di significato e valore aggiunto.
Se vuoi saperne di più, guarda il mio LIVE sulla crescita personale 🙂
