Provare nuove attività, trovare nuovi interessi e testarsi stimolano curiosità, apertura mentale e ci mantengono dinamici e attivi grazie a nuovi stimoli. “La densità dei contatti sinaptici in grado di generare network cerebrali alternativi, la cosiddetta ‘riserva cognitiva’, dipende da istruzione, rapporti sociali e attività lavorative – racconta Gioacchino Tedeschi, ordinario di Neurologia all’Università di Napoli – e sembra che tutto ciò sia funzionale a mantenere il cervello attivo e a controbilanciare, nelle neurodegenerazioni, la perdita progressiva di neuroni“.
Abbiamo già visto in precedenza l’importanza di cercare attivamente nuovi stimoli anche in età adulta e di provare a uscire dalla nostra comfort zone, per cui senza soffermarmi eccessivamente vi propongo una lista di attività che potrebbero fare al caso vostro.
Nuovi stimoli a seconda dell’età
Piccoli e piccolissimi
Per gli under10 sono fortemente consigliate attività musicali mediate dai genitori e dagli insegnanti, in grado di sensibilizzare i bambini e dargli un’impronta creativa. Importante proporre queste attività come gioco ed esperienza di ascolto corporeo e rilassamento.
In queste occasioni i bambini hanno l’occasione di esprimersi e sviluppare la loro spontaneità, stimolando la fantasia. Da parte degli adulti, è utile osservare le reazioni e gli atteggiamenti in modo da capire bisogni e desideri del bambino. Da evitare invece azioni insistenti o limitative, in quanto in questi casi è meglio non orientare i bambini ma lasciarli liberi – sotto controllo – di trovare il loro lato più estroso.
Questo tipo di attività possono essere realizzate anche in gruppo, dove il bambino può approfittarne per socializzare e confrontarsi con gli altri. Nel caso di gruppo di bambini di diverse età, i bambini più grandi verranno emulati da quelli più piccoli, che vivranno l’esperienza come spunto.
La musica può anche rappresentare un mezzo per rasserenare e calmare il bambino: i suoni a bassa frequenza e quelli ritmici producono un effetto tranquillizzante. In generale, gli stimoli sonori sono un vero e proprio nutrimento nervoso che stimola strutture cerebrali e sistemi sensiorali, quindi pensiero, memoria e linguaggio.
Al primo anno sono consigliati giochi sonori (giochi con le vocali e con gli oggetti sonori) e ascolto di brani musicali, perfetti quelli classici. Al secondo e terzo anno si può puntare a giochi di movimento con mani e piedi, giochi con le voci e con oggetti che producono suoni e rumori differenti. Dal quarto anno in poi invece si può puntare sulla mobilità, organizzando i classici giochi che si basano sul ballo o sulle reazioni a tempo di musica.
Adolescenti e teenagers
Tra le attività consigliate in particolar modo per gli adolescenti, oltre a quelle sportive che si consiglia di iniziare già da bambini, trova rilevanza l’insegnamento di una seconda lingua. Infatti, imparare una seconda lingua è quanto più facile tanto più si inizia in età precoce. Se ancora non si è provveduto in età infantile, è l’occasione migliore per procedere.
L’apprendimento della cosiddetta L2 è diverso da quello della lingua madre anche a livello neurologico: i meccanismi per i quali tutti i processi mentali che intervengono nell’atto stesso del parlare sono automatici e inconsapevoli sono differenti e più si va avanti con gli anni, più sarà difficile far sì che siano similari.
Detto in altre parole, se si impara una seconda lingua a pochi anni di età sarà recepita quasi come una lingua madre e sarà molto più facile impararla e parlarla. Se si impara da grandi, cambia la struttura mentale e per impararla bene ci vorrà molto più tempo e molta più fatica.
Imparare una lingua materna è un’acquisizione spontanea, mentre nel caso di una L2 si parla di apprendimento di una competenza. Insomma, le capacità linguistiche sono diminuiscono progressivamente per cui meglio agire il prima possibile. Perché imparare una lingua straniera?
- i centri del linguaggio crescono, ovvero il cervello stesso cresce
- il bilinguismo vero e proprio ritarda e contrasta le demenze
- imparare più lingue aiuta a distinguere meglio i suoni e allena all’ascolto; non a caso molti bilingui sono anche buoni musicisti
- imparare più lingue rende sensibili ai suoni diversi, per cui imparare un’ulteriore lingua sarà più facile dal punto di vista sonoro, oltre per il fatto che se la struttura linguistica è diversa, la terza lingua probabilmente a livello mentale ci apparirà come mix delle strutture delle altre due (dipendendo dalla tipologia linguistica)
- potenzia la memoria
- migliora il multi-tasking: chi parla due lingue dimostra una migliore flessibilità cognitiva
- maggiore attenzione: i bilingui spesso dimostrano di saper limitare le distrazioni
- maggior ricchezza semantica
Adulti
Per quanto riguarda gli adulti, ci possono essere diverse attività consigliabili. C’è da tenere presente che il discorso passa da attività che supportano la crescita ad attività che rompono la monotonia quotidiana e invoglino la persona a vivere più vivacemente.
Tra queste distinguerei tra attività avventurose come provare sport estremi, fare viaggi dall’altra parte del mondo o affrontare le proprie paure e attività più artistiche, che assecondino la naturale inclinazione di ognuno di noi verso una certa abilità.
A seconda delle persone potreste quindi scegliere di assecondare quell’interesse verso l’espressione di sé in forma materiale, musicale o quant’altro o dar sfogo al proprio spirito spericolato e folle. O anche entrambi!
Anziani
Il discorso si sposta ulteriormente se parliamo di anziani, in quanto in tal caso si deve puntare alla stimolazione dell’attenzione e del ragionamento, per far sì che mantengano il cervello attivo il più a lungo possibile.
Al di là dei datati giochi da tavolo e degli inutili documentari, propongo attività moderne: non sottovalutate un over solo per la sua età. Porto ad esempio sempre mio nonno, iscritto a Facebook e capace di usarlo più di certi 50enni svogliati.
Non dico che il segreto stia nei social, ma quello che voglio suggerire è di portarli ad interessarsi di qualcosa di nuovo ed inatteso.
Senza strafare, bisogna cercare di farlo sentire partecipe di un qualcosa, dargli la soddisfazione di sentirsi ancora utile, in grado di portare a termine qualcosa.

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